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Una tazza di Baikal

Il lago Baikal è grandissimo ragazzi, ma gigantesco davvero.

La cartina può rendere solo vagamente l’idea della sua immensitudine. Infatti dopo un po’, quando sei sovrappensiero, il tuo cervello comincia a percepirlo come mare, perchè non possiede i riferimenti necessari per associare ad una tale massa di acqua la categoria “lago”. Tanto più che il vento non manca mai e quindi ci sono pure le onde. Certo non ha il profumo inconfondibile del mare, ma ha diverse spiagge, sulle sue sponde crescono conifere e nei punti in cui si riesce ad intravedere la sponda più lontana ecco spuntare catene di montagne innevate.

Io sono sempre stato parecchio intransigente sull’argomento mare, schifando senza pietà torrenti e laghi, questi ultimi in particolare come grandi pozzangheroni immobili e verdognoli dal fondo melmoso, ma davanti alla maestosità del Baikal ho dovuto capitolare e ricredermi. Passeggiando nei boschi di conifere e betulle per il sentiero costiero a picco sulle sue sponde mi ha regalato degli scorci incantevoli, tanto che ho deciso di mettere alla prova il mito della purezza delle sue acque cristalline: ne ho pescato una tazza e me la sono bevuta tutta. Fresca e buonissima. Ora farà sempre parte di me.

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