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La corsa di Suzdal

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Prima di intraprendere il nostro viaggio sulla linea della Transiberiana decidiamo di fare una breve deviazione in un piccolo posticino, ad alcuni km da Vladimir, di nome Suzdal. Partiamo dalla stazione degli autobus di Mosca (perchè è più economico che andarci in treno). Come al solito, io e Anto, siamo gli unici stranieri… molti dei nostri compagni di viaggio si fanno lasciare lungo la strada, alcuni in posti sperduti, altri in piccole cittadine, ma si capisce che tutti sono stati a Mosca per fare grandi acquisti.

Arrivati a Suzdal cerchiamo subito l’ostello (il solo in paese, 700 rubli per notte). Si trova in una stradina sterrata che si imbocca a destra degli unici portici del paese, si costeggia il lungo fiume e si prosegue fino alla fine della strada. Già mentre ci dirigiamo verso la nostra nuova “casa” ci accorgiamo dell’incanto di questo posto. L’ostello è molto accogliente, è tutto in legno, ben tenuto, naturalmente si affaccia sul fiume (di conseguenza ci sono le maledette zanzare), ha un area comune grande e ben arredata ma anche 2 pecche: la prima è che il Wi-Fi è presente in una sola stanza (per fortuna di uso comune), la seconda è che la cucina è fuori dalla struttura principale.

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Usciamo per una passeggiata perlustrativa, più ci guardiamo attorno più ci meravigliamo della bellezza del paese. C’è un fiume che taglia in due la cittadina, le sponde sono unite da vari ponti di legno costruiti qua e là, ci sono cupole blu, dorate, argentate e nere che spuntano come funghi, tante piccole chiese (alcune in ristrutturazione altre un po’ fatiscenti) e parecchi girano con la carrozza trainata dai cavalli (un po’ per turismo altri come mezzo privato)…… sembra di essere tornati indietro nel tempo.Nonostanze le dimensioni ridotte, il paese possiede alcune attrattive degne di nota:dal cremlino (entrata gratuita, palazzi e chiese a pagamento), al monastero che domina l’intera cittadina, al bianco candido convento vissuto ancora a pieno…… ma la vera bellezza è tutta la natura che lo circonda….

…….ed è allora che ho preso la decisione…. “Qui vado a CORRERE”…… questo posto merita la mia sudata fatica…. e non potevo fare scelta migliore….. in un ora di corsa ho girato tutto il paese ed ho incontrato cavalli allo stato brado, ho dominato la città assieme al monastero, ho assistito ad un indimenticabile tramonto dietro le cupole nel cremlino e in più, come ogni volta che vado a correre, mi sono sentita forte, libera e padrona del mio tempo.
La sera, vista la fame, mi sono scassata, con Anto, un mega piattone di Pelmeni al burro, i migliori di sempre, fatti a mano da un macellaio “di zona”; abbiamo assistito ad un falò e poi via…. tutti a nanna…

L’indomani – dopo una lauta colazione, con “marmellata” (in reltà era un frullato di bacche rosse unito a dello zucchero grezzo) preparata da una vecchina di Suzdal e regalataci da dei moscoviti, con la garanzia che fosse impareggiabile (perchè non hanno mai assaggiato quella di mia mamma) – ci affrettiamo a fare l’ultima passeggiata. Purtroppo, a mezzogiorno, arriva il momento di recarci a Vladimir per partire sulla via della transiberiana, ci dirigiamo verso la stazione degli autobus di Suzdal (a 3 km dal paese quindi ci andiamo in taxi, 150 rubli) e a malicuore salutiamo questo angolo di pace e bellezza…..

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