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Cosa non dovete perdervi dello splendido Nepal

Ed eccomi qui, dopo 40 di giorni di viaggio in Nepal tra febbraio e marzo, ad elencarvi la mia “Top 5″ di questo paese:

– In pole position non posso non mettere l’esperienza al villaggio di Madanpur. Vi parlo in modo particolare di questo posto perché noi abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di inoltrarci nella sua vita e nella sua bellezza, ma come quell’angolo di paradiso molti altri villaggi sapranno darvi forti emozioni e grandi insegnamenti.

1000430~2Passare le giornate a piedi scalzi, costruirti ciò che ti serve, vivere ad impatto zero, lavorare la terra e mangiarne i frutti, avere il tempo per giocare, leggere, per cercare d’imparare parole in una altra lingua senza l’utilizzo di libri, mangiare tutte le sere sotto un soffitto di stelle, dormire con il vento che ti accarezza il volto e svegliarsi all’alba con il canto del gallo e con il sole che lambisce la catena Himalayana e le sue imponenti cime innevate ti fa’ sentire davvero libero, fuori da tutti quegli schemi che la nostra società ti impone come unica possibilità d’esistenza.

– Beh, in seconda posizione c’è il principale motivo per cui la gente si reca in Nepal: le montagne ed i loro trekking.

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Volendo superare il monte più alto che domina tutte le Alpi (e non solo) abbiamo optato per una camminata ad alta quota (anche se ce n’è davvero per tutti i gusti e tutte le capacità), ma visto che non siamo dei performisti abbiamo prediletto quello che ci hanno consigliato come il più spettacolare a livello paesaggistico. Così chi si è meritato il nostro sudore ed il nostro impegno è stato il circuito dell’Annapurna e il temibile passo del Thorung La (5416mt).

Non posso fare paragoni con altri trekking ma posso sicuramente darvi dei consigli in caso decidiate di optare per questo giro.

Per svolgere il circuito nella sua interezza sono necessari da 19 ai 21 giorni di cammino, ma si possono ridurre drasticamente se decidete di fermarvi a Jomsom e quindi di fare solo mezzo percorso (9/12 giorni). La scelta migliore in qualsiasi caso è quella di partire da Besisahar e di seguire l’itinerario in senso antiorario per molte buone ragioni: è più facile trovare il sentiero di partenza, i dislivelli sono crescenti, il vostro fisico si adatterà in maniera più graduale all’altitudine e, in caso decidiate di fare solo mezzo circuito, vedrete la parte più spettacolare. Se anche i 9 giorni dovessero risultare troppi per il tempo che avete a disposizione potete ancora ridurre l’itinerario prendendo una jeep da Besisahar ed in 6 ore essere Chame; da lì comincerete il vostro trekking. Non vi preoccupate, qualunque sia la scelta, perché per interi giorni la vostra vista si perderà tra imponenti cime innevate e il vostro udito sarà immerso nel prorompente frastuono dell’irruento fiume verde-acqua che costeggerete costantemete lungo quasi tutto il sentiero. Mi sento di darvi un ulteriore consiglio: se vi piace camminare in montagna (quindi ogni tanto andate a farlo anche dalle vostre parti), non avete problemi di salute e viaggiate con uno zaino leggero, non prendete una guida e neanche un portatore, non ce n’è bisogno: procuratevi una mappa dettagliata e sarete in grado di trovare il sentiero e di percorrerlo in autonomia senza problemi, in più essendo un circuito molto battuto incontrerete molti compagni di viaggio e tantissimi lodge a cui appoggiarvi.

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– Pokhara è la mia terza scelta, non perché sia una città particolarmente bella ma per l’atmosfera e la temperatura mite, ciò la rende davvero magica.

Concentratevi sulla parte nord-orientale del lago Phewa, alloggiate in un lodge con uno spazio comune sul tetto e vedrete che rimarrete colpiti dalla quantità di belle persone che riuscirete a conoscere. In più è uno dei posti migliori al mondo per praticare parapendio, quindi dateci dentro! Sia che siate dei principianti che no, questo è il posto perfetto per volare. E naturalmente non è l’unica attività possibile, fatevi coinvolgere e passate le vostre lente giornate tra relax ed avventura. Anche una visita ai villaggi circostanti può essere un’ottima opzione per completare la vostra conoscenza del Nepal.

– I prodotti montani sono un altro punto forte, almeno dal mio punto di vista. Dateci sotto col formaggio di yak, che ricorda molto le nostre tome semi stagionate, e rilassatevi con dell’ottimo polline. Anche la carne di yak merita di essere assaggiata nonostante  noi non siamo stati in grado di dargli un distinto sapore.

 

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– Una passeggiata all’imbrunire nei dintorni di Durbar Square dovrebbe darvi un’esaustiva visione di Kathmandu. Vedrete la città assumere una dimensione incandescente. Tra il sole che saluta le scalinate dei palazzi, le candele che vengono accese sulle bancarelle, i piccoli falò che infiammano le strade e le luci all’interno di coloratissime botteghe ne rimarrete sicuramente suggestionati.

Anche se avevo detto che sarebbe stata una “Top 5″ vorrei inserire ancora una splendida esperienza da non perdere:

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– Le “hot spring”. Immergetevi nelle pozze che troverete lungo i percorsi montani: sono quasi tutte libere, quindi non vi aspettate delle strutture o delle piscine (quelle a pagamento sono proprio solo per turisti). Sono delle vasche di diversa temperatura con acqua e fanghi termali, gli stessi che la gente compra a peso d’oro in barattolo e poi si incelofana sulle chiappe, di conseguenza risultano torbide e col fondo piacevolmente viscoso. Chiedete alla gente del posto dove trovarle, tutti ne sono a conoscenza specialmente perché per loro sono luoghi sacri e quindi venerati, ciò le rende ancora culturalmente più valide di quelle a pagamento.

 

Tra tutti i paesi visti fino ad ora è quello che mi sento maggiormente di consigliare… il Nepal è una meta che va bene per tutti i gusti: dai fricchettoni agli sportivi, dai mistici ai business man, dagli avventurieri ai cercatori di relax… tutte queste persone magicamente riescono a vivere fianco a fianco ed in armonia sotto il medesimo cielo.

 

 

 

1 Comment

  1. Primo posto: trekking.

    Secondo: Lumbini, un villaggio davvero unico.

    Magico Nepal, sempre nei nostri cuori!

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