Ko Tao
Spostarsi verso i punti più turistici del paese è davvero semplice in Thailandia. I prezzi sono un po’ alti ma accettabili. Potete appoggiarvi alle migliaia di agenzie turistiche presenti in tutto il territorio ma con la consapevolezza che se non siete dei bravi contrattatori rischierete di pagare il doppio del normale prezzo, oppure recarvi direttamente alla stazione dei treni o degli autobus e acquistare un biglietto combinato (es: treno+bus+barca) nella biglietteria ufficiale. Nel caso chiedeste informazioni a qualche locale non vi fidate mai al 100%, sono un popolo corrotto dal denaro portato dal turismo e faranno di tutto per deviarvi e portarvi/mandarvi dove vogliono loro, quindi se qualcuno vi dirà che il posto è lontanissimo, irraggiungibile o che l’ufficio è chiuso, è saltato in aria o che è festa nazionale quindi tutte le agenzie applicano il 50% di sconto diffidate, diffidate sempre e andate a verificare con i vostri occhi.
(Camion adibito a trasporto persone. Fonte: il web)
Arrivare a Ko Tao da Bangkok è “comodo” e rapido. Potete prendere un treno notturno alle 21, scendere alle 5 a ChumPhon, aspettare di essere caricati su dei camion sovraffollati di turisti fino al porto e godervi le 2 ore di tragitto su una barca simile ad un aliscafo. Per le 10/11 sarete arrivati sull’isola. Ora, una volta che sarete li, o meglio prima di arrivarci, dovrete porvi una domanda fondamentale, si può tranquillamente definire un dubbio amletico: quale spiaggia avrà l’onore di esser dimora delle mie stanche membra? Sarà il quesito più arduo di tutta la vostra permanenza sull’isola ma per agevolarvi nella scelta potete consultare questo sito: http://www.ko-tao.it
(Dondolo del “Big Fish” sulla spiaggia di Chalok Ban Khao)
Noi abbiamo optato per la baia di Chalok Ban Khao, uno dei punti più a sud dell’isola. Abbiamo deciso di cercare il nostro nido li per tre motivi (tutti legati al nostro budget ridotto): la possibilità di trovare sistemazioni a basso costo, la presenza di ristoranti economici e supermercatini e la facoltà di raggiungere altre spiagge semplicemente a piedi. Se invece non avete problemi di budget… è un’altra storia… con soli 200 Bath (5 euro) potrete affittare il motorino e girarvi quasi tutta l’isola (fate il pieno alle pompe di benzina e non ai negozietti che la vendono in bottiglia, risparmierete un bel po’, 33 Bath contro 50).
(Rivenditore non ufficiale di benzina)
Se sceglierete di alloggiare nella nostra stessa spiaggia sappiate che potrete raggiungerla direttamente dal molo con una mezz’ora di cammino, in barba a chi affermerà il contrario, se invece preferite approffittare dei carissimi taxi 4×4 ricordatevi di contrattare sempre e con decisione (puntando dritti alla metà della tariffa proposta). Noi abbiamo alloggiato al “Big Fish” un resort che propone camere doppie da 400 Bath con ventilatore, bagno privato senza acqua calda, balconcino e wi-fi, con una zona comune fronte spiaggia spettacolare, arricchita da grandi tavoloni in legno, sdraio e dondoli.
Chalok Ban Khao è una baia meravigliosa, l’acqua è cristallina, lo scenario che si aprirà davanti ai vostri occhi sarà magnifico. Piccole barche di pescatori arenate tra lingue di sabbia bianchissima e un mare dalle svariate tinte azzurre/blu, una spiaggia sulla quale potrete rilassarvi, un serie di ristoranti nei quali rifocillarvi e scuole di diving sparse qua e là; solo una pecca turberà tutta questa meraviglia: l’acqua è talmente bassa che non vi permetterà di fare il bagno ma solo di ottenere una tintarella invidiabile rinfrescandovi di tanto in tanto. Andando verso est, ad una ventina di minuti di cammino, dopo una ripida ma fattibile scalinata, potrete scendere a Thain Ok Bay anche detta Shark Bay, per la presenza di piccoli squali da reef che però noi non abbiamo avuto il piacere di incontrare. Questa spiaggia è immersa nella vegetazione, giungla e palmeti le fanno da cornice, tra la sua sabbia si ergono una decina di alberi a foglia verde che tra i rami nascondono centinaia di candide farfalle che incantano gli occhi. La pace è garantita anche perchè solo un lussuosissimo resort ha il piacere di affacciarsi su queste acque. Per andare a Sai Daeng Beach dovrete invece camminare una mezz’oretta su asfalto con salite da farvi cadere la lingua per terra, la spiaggia è bella ma niente di trascendentale, abbiamo fatto un po’ di snorkeling ma se siete stretti con i tempi potete tranquillamente zomparla. Imperdibile invece è la spiaggia di Ao Leuk: eccezionale per chi ama nuotare, davvero piacevole per gli amanti dello snorkelling. Siamo stati circondati da branchi di pesci blu cobalto con le estremità viola, giallo sole con il muso nero e bianco, acquamarina con la pinna gialla, arancione fiamma a strisce nere, fucsia e verde arlecchino con striature color zaffiro, talvolta erano ricoperti da così tanti colori che non riuscivamo neanche a contarli, alcuni avevano le pinne allungate, altri la bocca affusolata, ne abbiamo osservati di piatti, di tondi e a siluro, insomma di tante diverse specie. La zona sud-ovest dell’isola è famosa per le tartarughe di mare ma non posso confermare perché è una parte che non abbiamo visitato.
(Ristorantino, a buon prezzo, che si affaccia sulla spiaggia di Ao Leuk)
Per concludere posso dirvi che l’isola ha un grande fascino grazie alle sue spiagge bianche, all’acqua limpida e alla barriera corallina pullulante di coloratissimi pesci ma è incentrata solo sul turismo, non ha niente di autentico che possa ricordare la cultura Thailandese, perfino il cibo è stato snaturato: piatti privi di sapori, per niente speziati, che cercano di accontentare chi della Thailandia vuole vedere solo le spiagge.